Oggi scriverò poco, sono annichilita. Se vedere dal vivo Scarlett Johansson aveva annegato la mia autostima, l’arrivo delle Femen, quest’oggi, ha infierito sul cadavere. La visione di un gruppo di modelle disumanamente sexy e mezze nude è già di per sé un dolore, ma noi donne possiamo sempre attaccarci comodamente all’illusione che siano stupide e superficiali. Ma con le Femen come si fa? Quelle protestano, hanno una coscienza politica, si fanno pure mettere al gabbio. La scusa della stupidità non regge. Oggi le ho viste, su quel dannato red carpet veneziano. Volevo sradicarmi gli occhi con un cavatappi. Cosa daranno da mangiare alle bambine dell’est, per farle crescere così attraenti? Latte e unicorni? Dei capelli così fulgidi, di quella biondità offensiva, non possono esistere in natura, devono essere frutto di esperimenti genetici. E poi ci sono io, che ogni 20 giorni devo spennellarmi la testa di sostanze chimiche per tentare di avere i capelli come i loro. E poi le vedo e la verità mi caracolla addosso: non ce li avrò mai io, i capelli come i loro. I loro capelli, in confronto ai miei, saranno sempre come il Batman di Christian Bale contro quello di Ben Affleck. A questo punto, tutti gli uomini si staranno chiedendo come mai io mi accanisca proprio sui capelli in mezzo a tutto quel ben di Dio, che è un po’ come andare a Piazza S. Marco e fotografare i secchi della mondezza. Cercate di capirmi: io non ce la posso fare a parlare delle loro gambe da mantide e di quelle loro facce che fanno male al cuore. Mi figuro le coppe dei loro reggiseni, simili alle cupole di S. Pietro. Basta, vi saluto, basta. Meno male che io sono super simpatica.
Venezia70 – Cozze e Gongole: l’ Insostenibile bellezza delle Femen
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