Siamo giunti al termine. Oggi è l’ultimo giorno di festival e domani si torna a casa; e meno male, perché mi sarebbe bastato un solo altro giorno con questi ritmi per tramutarmi in Willem Dafoe. Il titolo che ho dato oggi al blog è particolarmente calzante per un paio di ragioni: innanzitutto perché ieri notte, visto che era per noi quasi l’ultima sera, abbiamo deciso di fare le ore piccole girando per ogni soffocante cunicolo veneziano, giocando ai giovani esploratori con la torcia. Stamattina, però, il retaggio della notte si è avventato su di noi come il Giant Octopus, dispensando a piene mani il suo greve carico di borse sotto gli occhi e cerchi alla testa grossi come Hula-Hoop. Dovevamo essere davvero stanchi stamattina, perché in sala stampa abbiamo vissuto tutti la stessa psichedelica esperienza, quasi in contemporanea: complice la semioscurità da caverna di Gollum, ma anche le temperature polari da camera iperbarica di Michael Jackson, quel luogo ci ha causato una serie di spiacevoli vertigini, condite da emicrania e senso di spaesamento. Ad un certo punto, non ho potuto fare a meno di pensare al mio amico Sherlock e al suo Mastino dei Baskerville, così mi sono convinta che lo staff di Venezia70 avesse fatto filtrare droga pesante dai bocchettoni dell’aria condizionata. Il che spiegherebbe perché vedo Manzi ovunque. Ma veniamo alla seconda motivazione del titolo, che è ben deducibile: mentre vi scrivo, ancora si chiacchiera di Leoni d’oro e d’argento. Ripeto: non mi sono occupata dei film in concorso quest’anno, quindi ne ho visti troppo pochi per dare un qualunque giudizio. Però un paio di cose lasciatemele dire. Da brava filobritannica tutta English Breakfast e Royal Wedding, naturalmente ho amato Philomena e tifavo per Judi Dench. E invece Philomena ha vinto “solo” uno strameritato premio per la miglior sceneggiatura, con annessa gaffe, visto che né il cast né il regista erano presenti perché erano… al festival di Toronto. L’anno prossimo, facciamoci fregare da Toronto anche le mutande, visto che ci siamo. Ma soprattutto, io mi domando e dico: se Judi Dench partecipa a una qualsiasi competizione, come si fa a non farla vincere così, a prescindere? Io le farei vincere pure il pentathlon o la sagra dell’Amatriciana. Come ultima considerazione e come sigillo di questo blog veneziano, vi faccio notare questo: ieri abbiamo assegnato i nostri speciali premi sfottò Cozze e Gondole e io sono rimasta perplessa nel constatare che alcuni dei film da noi premiati hanno vinto anche i premi veri. Ora, sicuramente quelli che non ci capiscono nulla siamo noi, ma sappiate che Stray Dogs, che ha vinto il Gran Premio della Critica, aveva vinto il nostro Premio Prolasso dei Testicoli e anche il prestigioso Premio Barbera Masochista. Fate vobis.
Venezia70 – Cozze e Gongole: La Sera Leoni, la Mattina…
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