Sotto Assedio: White House Down – La Recensione

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Distrutto dagli alieni in Independence Day, colpito da una portaerei in 2012 e, infine, attaccato da un gruppo di ex-militari razzisti e da un hacker appassionato di Beethoven all’Arancia Meccanica in Sotto Assedio – White House Down: con Roland Emmerich nelle vicinanze, il 1600 della Pennsylvania Avenue diventa uno degli indirizzi meno sicuri del globo. In verità, quest’anno, ad attentare alla sicurezza della Casa Bianca ci aveva già pensato Antoine Fuqua con Attacco al Potere – Olympus Has Fallen, action thriller con Gerard Butler nei panni di un ex agente della sicurezza. Questa volta a salvare gli Stati Uniti d’America sarà Channing Tatum, John Cale, che si contenderà l’attenzione del pubblico con Jamie Foxx, un presidente vicino al popolo, idealista e grande oratore, chiaro riferimento a Barack Obama e al modo in cui il Primo Cittadino viene percepito dagli americani.

Il film condivide gli stessi difetti dell’opera di Fuqua, come una sceneggiatura prevedibile, a tratti grottesca, e una lunghezza eccessiva per una trama già vista, ma  Emmerich, rispetto ad Attacco al Potere, confeziona una pellicola sicuramente più accattivante. Saranno le -rare- battute ironiche inserite qua e là nello script, sarà il personaggio di Foxx, uno dei punti di forza dell’action,  e il suo rapporto con Cale, sarà  la fotografia affidata ad Anna Foerster, ma Sotto Assedio, contro ogni previsione e senza troppe pretese, regala due ore di piacevole intrattenimento a chiunque sia appassionato del genere. 

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