Redemption – Identità nascoste: La Recensione

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Quasi interamente girato di notte ed ambientato in una Londra distante dalla visione da cartolina, Redemption è la storia di un ex soldato in fuga dalla corte marziale per crimini di guerra, che sceglie di auto esiliarsi vivendo come un clochard per espiare le proprie colpe, lontano dalla famiglia e da ogni affetto. Sarà l’incontro con Suor Cristina che, in maniera per nulla convenzionale, gli indicherà la via della redenzione, che affronterà in maniera altrettanto poco ortodossa. Come opera prima, Redemption ha tutte le caratteristiche tecniche di un film di qualità dove però la sensibilità registica, gli eleganti movimenti ed una fotografia meravigliosa non sono bilanciati dalle interpretazioni e la sceneggiatura: la frammentazione e la poca cura dei personaggi, nonché alcuni incerti passaggi della vicenda, non rendono giustizia all’annosa carriera da sceneggiatore di Knight che, paradossalmente, si supera come regista. Gli attori non aiutano la buona riuscita del prodotto, pur essendo molto curati sul lato stilistico e scenografico: l’elegante protagonista Jason Statham, pur avendo un interessante personaggio a disposizione, sembra costretto dal solito ruolo del criminale tormentato ed abile con i motori, che si porta dietro in praticamente ogni suo film.

Da regista, invece, Steven Knight convince e molto: sicuramente influenzato delle recenti opere di Nicolas Winding Refn, in Redemption ritrae Londra con uno sguardo nuovo e spietato, rendendola algida come una cella frigorifera e colorata dai neon dei negozi, composta più da vicoli che da piazze, violenta e buia pur essendo fittamente sorvegliata dalle telecamere a circuito chiuso. Anche le musiche di Dario Marianelli collaborano in positivo all’opera di Steven Knight che sembra proporre una variazione sul tema di Solo Dio Perdona, vicino anche nelle suggestioni che propone il titolo: il tentativo è lodevole ma il risultano è debole. Visto Locke, il suo secondo film con Tom Hardy (leggi qui la recensione da Venezia70) possiamo però dire che le prospettive di Knight regista sono molto più promettenti.

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