Guardare fuori dalla finestra del proprio posto di lavoro, vedere la propria gente lottare per i propri diritti, uomini e donne di colore faticare per essere ciò che anche i bianchi sono: un mondo che si agita vorticosamente fuori da quella finestra mentre all’interno, tra lunghi corridoi e stanze ovali, l’uomo più potente del mondo ha bisogno di un caffè e a portarglielo c’è Cecil, maggiordomo di colore che per un’intera vita si è occupato, con amore e costanza, dei presidenti degli Stati Uniti. Davanti ai suoi occhi si è consumato l’omicidio Kennedy e lo scandalo Watergate, ma anche la storia della buonanotte di una bambina, una chiacchierata davanti ad un dipinto, vita dietro le quinte a cui è difficile non affezionarsi – e lo spettatore finisce per farlo, accompagnando il protagonista attraverso il proprio viaggio. Forest Whitaker ci regala un’interpretazione a tutto tondo, compresa di un invecchiamento reso perfetto non solo dal trucco, ma anche dall’immensa delicatezza dell’attore che, in pochi tratti, dipinge un Cecil pieno di orgoglio e dignità, fiero e deciso nelle sue scelte in gioventù tanto quanto accorato ed amorevole in vecchiaia.
A fargli da spalla, una sorprendente Oprah Winfrey che dimostra di essere una grande attrice, e non solo una donna di spettacolo che gioca ad esserlo. La regia segue perfettamente i due personaggi e bilancia i tempi, certamente difficili da gestire nel raccontare non solo la vita di Cecil ma anche uno dei periodi storici più intricati della storia americana: nonostante questo, lascia spazio fuori dalla casa bianca e non cade nell’errore di rendere troppo presenti le innumerevoli comparsate di grandissimi attori (Robin Williams, Alan Rickman, John Cusack solo per citarne alcuni) anche se nonostante le ottime intenzioni peccano di abbondanza e finiscono, purtroppo troppo spesso, per distrarre lo spettatore dal filone principale. Nonostante questo The Butler rimane comunque un prodotto più che valido che fa delle ottime interpretazioni e di una regia misurata i suoi punti di forza: questi elementi, uniti ad un reparto tecnico ottimale, restituiscono una pellicola ottimamente orchestrata e godibilissima che vale il prezzo del biglietto e da cui difficilmente si rimarrà delusi.