Gentlemen Prefer Blogs – Burtoniani e Deppiani: l’esercito dei Poracci

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Oggi vi parlo di un argomento che mi brucia, mi brucia e mi sfrigola come il marchio a fuoco appena fatto sui prosciutti di Parma. Perché io stessa sono stata (e ahimè, tuttora, nonostante tutto, rimango) una fervente appassionata di Tim Burton e di Johnny Depp. Eppure, come tutti i fans di primo pelo sanno bene, non è facile rimanere fedeli al credo, quando i tuoi beniamini iniziano a fare film che sembrano il risultato di una notte di droghe pesanti assieme a Paolo Brosio.

Quelli della mia età, solitamente, hanno avuto il primo incontro con Tim Burton nella cosiddetta “età della Borchia”, attraverso la quale molti di noi sono passati, per altro non uscendone perfettamente incolumi. Quell’età in cui, tra un grappolo di brufoli e una cotta irraggiungibile a ricreazione, si sviluppa quell’animo un po’ dark che tanto perfettamente sembra sposarsi con i personaggi disadattati dell’universo burtoniano. E scatta il recupero dei vecchi capolavori: un Beetlejuice, un Mars Attacks, ma soprattutto un Ed Wood. Per le ormonali femminucce l’epifania arriva con Edward Mani di Forbice, quel ragazzetto che ci consola perché ha i capelli più brutti dei nostri e ha più occhaie di noi. Poi scopriamo che il ragazzetto, struccato e senza capelli brutti, è un bocconcino di carne prelibata da non perdere d’occhio.

In quel momento succede l’irreparabile. Qualcosa, qualcuno che cambierà tutto sbarca al cinema – e nessuna parola meglio di “sbarca” rende l’idea: arriva Jack Sparrow. Trainato dalle onde delle bave di tutte le ragazzine del globo terracqueo, Johnny Depp diventa, in un secondo, l’idolo di chiunque. Io avevo, forse, 15 o 16 anni quando è arrivato Jack Sparrow e, come tutte le altre, ho alimentato con le mie ghiandole salivari questa ondata. Qualcosa dentro di me mi diceva che quello sarebbe stato l’inizio della fine, ma ero troppo presa da quegli occhioni pieni di eyeliner per articolare un ragionamento davvero lungimirante.

E infatti fu l’inizio della fine. Da quel momento, una lenta ma inesorabile demenza sembra aver preso possesso delle menti di Burton e Depp. Cioè, Burton si è salvato ancora per qualche anno: c’è stato Big Fish. E poi lo confesso: a differenza dei puristi, io salvo anche La Fabbrica di Cioccolato Sweeney Todd, perché se mi dai il Manzo Emaciato Canterino Sanguinario io non posso che dirt “sì, lo voglio”. Certo, poi arriva l’irreparabile, l’Era Oscura, che si palesa, come il Demonio, nelle forme più inaspettate: nel nostro caso specifico la forma è quella di Alice in WonderlandBurton sembra prendere per mano la moglie, il migliore amico e tutto il vicinato dicendo loro “Dai, buttatevi con me nel baratro senza ritorno dell’Imbarazzo. La Disney ci aspetta in fondo! :-D” perdonate la faccina, ma è necessaria per figurare al meglio l’espressione inebetita di un invasato Burton che, di sua sponte, oltrepassa il Punto di Non Ritorno. E vogliamo veramente parlare di Johnny Depp? Un interprete un tempo sopraffino, che nella sua mezza età inventa un personaggio obiettivamente geniale riportando in auge il filone piratesco al cinema. Però ecco: la torta Sacher con la panna è buona, ma veramente buona. Ma provate a mangiarne cinque fette di seguito e venitemi poi a raccontare in quali lingue arcane vi siete espressi arrivati al bagno. E va bene un Jack Sparrow, e va bene due, ma poi basta. Non solo! Come il collega e amico regista, ci sembra di vedere Depp davanti al solito baratro che, preso per mano Jerry Bruckheimer, lo esorta: “Dai, buttami nel baratro degli attori un tempo grandi che ora interpretano mille personaggi sempre con le stesse facce. De Niro ci aspetta in fondo! 😀

E allora lo vedete che i burtoniani e i deppiani sono un esercito di Poracci. Aspettiamo con indicibile angoscia il prossimo film dei nostri beniamini, nella speranza che si siano riacciuffati dopo un lungo Medioevo di trashate vere, e invece usciamo dalla sala sempre con la bestemmia in armeno pronta sulle labbra. È una vitaccia. Molti hanno da tempo perso le speranze e Schettinianamente abbandonato la nave, ma noi no: ci aggrappiamo, contro ogni buon senso, alla speranza che la prossima sia la volta buona. Preghiamo.

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