Una pellicola che alterna esplosioni e sparatorie degne dei “migliori” film di Michael Bay a motivi di denuncia sociale.
C’erano tempi nei quali l’annuncio del sequel di un film veniva visto con sguardi sospettosi; c’erano tempi nei quali un secondo volume era quasi sempre sinonimo di una peggiore qualità che dipendeva, la maggioranza delle volte, da una mancanza di originalità. C’erano tempi come questi e sebbene la situazione non sia cambiata poi così tanto, sempre più spesso il panorama cinematografico degli ultimi anni ci ha mostrato una controtendenza, producendo sequel capaci di entusiasmare il pubblico molto di più del primo capitolo dal quale dipendevano. Anarchia – La Notte del Giudizio, si inserisce in questo nuovo filone affidando sempre a James DeMonaco la sceneggiatura e la regia, che segue la lotta alla sopravvivenza di cinque sconosciuti per le strade di Los Angeles. Dopo le atmosfere claustrofobie della pellicola del 2013, che ci lasciavano solo intuire attraverso sporadiche riprese delle telecamere di sicurezza la devastazione delle città americane durante le dodici ore della Purificazione, DeMonaco si lascia una maggiore libertà di azione trasformando un’intera metropoli dai toni cupi in un parco di divertimenti a tema horror.
Vengono ripresi anche alcuni spunti del primo capitolo, come la – ben poco- nascosta funzione politica dello Sfogo, leitmotiv della narrazione, che alterna esplosioni e sparatorie degne dei “migliori” film di Michael Bay – non a caso uno dei produttori della pellicola – a motivi di denuncia sociale. Uccidere per purificare, liberare la propria aggressività a favore della prolificazione e la stabilità di un Paese, vivere in pace attraverso la devastazione: questo sono i concetti alla base dello Sfogo indetto dai Nuovi Padri Fondatori, una linea di pensiero che ad alcuni potrebbe ricordare il Double Speak orwelliano senza però averne lo spessore e senza alcun interesse pedagogico. Infatti, le rivendicazioni dei più deboli, più che invitare alla riflessioni, sono solo un mezzo per giustificare la violenza e creare un’empatia tra il pubblico e i personaggi appartenti alla classe medio bassa della popolazione, empatia che DeMonaco prova ad accentuare inserendo nell’azione il personaggio di Carmelo (Michael K. Williams), riferimento per nulla velato al movimento delle Pantere Nere. Tra i protagonisti, spicca il Sergente interpretato da Frank Grillo, vero motore dell’azione, capace di trainare un film che, sebbene migliore del suo predecessore, non eccelle certo per qualità ma, muovendosi sul confine tra il thriller e l’horror, Anarchia – La Notte del Giudizio saprà indubbiamente intrattenere gli amanti del genere grazie alla sua capacità di mantenere la tensione viva nonostante la fragilità della sceneggiatura.