La mia estate non è stata una bellezza. Tra i soliti problemi da cinefila di cui vi ho parlato la scorsa volta e altre avversità, non me la sono affatto goduta. Gli impegni vari, formando una magica combo col meteo novembrino, hanno fatto sì che io sia andata al mare, sinora, due volte. In queste due volte, complice anche il mio crine biondo platino, sono stata accolta dai bagnanti col saluto nazista, oppure venerata come Dea-Calamaro per via del colore e della consistenza delle mie carni. Ho dunque deciso, per il bene di tutti e mio in particolare, di smetterla con la spiaggia e rifugiarmi nel luogo dove i pallidi non sono mai discriminati, ovvero internet.
Ed è proprio lì che, in questi ultimi giorni, la mia estate è diventata tutto ad un tratto meravigliosa, grazie a quel miracolo divino che risponde al nome di Ice Bucket Challenge.
Immaginate una musica tipica da film di 007, con sassofoni suadenti e un basso di sottofondo. Il locale più chic della città, illuminato dai guizzi dei gioielli e delle lampade di cristallo. Voi, 007 donna, che avete appena concluso con successo l’ennesima missione piena di gadget ad alta tecnologia e rossetti allucinogeni; entrate nel locale col passo noncurante del predatore a riposo, fasciate in un vestito nero sobrio ma letale, tutti gli occhi addosso. In questa realtà parallela i tacchi non vi fanno male e la vostra falcata rassomiglia a quella di una vera Donna. Siete al bancone. Ordinate il vostro drink preferito. “Un Manzo con ghiaccio, per favore”.
Ecco, l’Ice Bucket Challenge è un po’ questo. È un frigo pieno di Manzi pronti ad ibernarsi per te sotto una cascata di ghiaccio impietoso. Beh, in realtà non lo stanno facendo proprio per te, ma piuttosto per un’iniziativa benefica tesa a raccogliere fondi per le ricerche sulla SLA; ma del senso di colpa dato dal fatto che la beneficenza passi per noi pericolosamente in secondo piano è meglio non parlare. Quella che vi propongo oggi è una personale carrellata dei migliori Manzi con Ghiaccio apparsi finora in rete, con la consapevolezza (e la speranza, oh sì, la speranza) che la moda non si arresti e che a questi se ne aggiungano tanti, tanti altri.
Partiamo con un uomo che racchiude in sé un altissimo quantitativo di testosterone; peccato che, ahinoi, lo incanali tutto verso i fortunati sostenitori dell’altra parrocchia. Parliamo naturalmente di John Barrowman, che gli whovian come me conoscono come il piacionissimo Capitan Jack Harkness. La maschia attitudine della sua nomination va a farsi benedire dopo la doccia fredda, sostituita da urletti alla Cugino di Campagna. Da notare ed ammirare senza riserve il marito, artefice della secchiata, il quale sfoggia un costumino che forse nemmeno Belen indosserebbe con tanta sicurezza di sé. Grazie di esistere John, ti amiamo. Soprattutto perché hai nominato David Tennant. Furbetto.
Passiamo ad un Manzo che se potessi usare una M ancora più maiuscola di questa, la userei. Il Manzo del mio cuore, il Demiurgo dei Manzi, Robert Downey Jr. Già che mi fai cucù dalla piscinetta lounge del cortile di casa, con quell’aria da gattino annaffiato che miagolerà, già a questo punto io getto le armi e mi arrendo alle caldane. E dopo la doccia fredda sei ancora più gattino annaffiato. E poi l’inquadratura si allarga e scopriamo che è stata tua moglie Susan a tirare la secchiata, dall’alto della sua evidente seconda gravidanza; e allora ci assale il legittimo dubbio che con questo video tu abbia un po’ingravidato anche noi.
Il podio lo guadagnano, meritandolo senza riserve, i due figli di Odino, che Asgard li abbia sempre in gloria e preservi integra la loro Manzitudo per l’eternità. Chris Hemsworth ha sicuramente ricevuto una secchiata senza ghiaccio: quelle vallate di tricipiti emanano un’onda d’urto talmente potente da aver sciolto i 3/4 del Polo Sud solo per essere apparse in video dentro a quella canottiera. Eppure, eppure il vincitore assoluto rimane Tom Hiddleston.
Bisognerebbe odiarlo per la sua crudeltà e indelicatezza: sì, perché sei certamente indelicato se, sapendo di doverti bagnare da capo a piedi, decidi deliberatamente di metterti la magliettina bianca fina fina che nemmeno Roberto Bolle all’Opera di Parigi. Perché poi è come guardare un bel muro solido: tu lo sai che per essere così solido devono esserci dei bei mattoni sotto l’intonaco, ma un conto è saperlo nella teoria e un conto è tirare al muro una secchiata di acido, che mostri tutte le fila di mattoni nella loro brutale perfezione. E allora c’è quel momento di terrore misto ad attesa trepidante, come alla fine della salita delle montagne russe, in cui tu guardi la maglietta asciutta di Tom Hiddleston e capisci che non vuoi altro, nella tua vita, se non vederla bagnata; ma allo stesso tempo ti rendi conto che forse certe cose è meglio non vederle, perché poi non sarai più la stessa, rimarrai inevitabilmente compromessa dalle fila di mattoni. Eppure eccoli lì, i mattoni, e tu inizi a pensare che, forse, queste persone la beneficenza l’abbiano fatta a te.
Come post scriptum, prima di lasciarvi, vi regalo il video di James Franco. Perché dopo tutto questo ben di Dio, bisogna anche ricordare che esiste qualcuno che fa uso delle sue pudenda come farebbe un bambino di cinque anni.