E siamo di nuovo qua, dopo l’incazzatura dovuta a La Vita Oscena, siamo di nuovo qui a bestemmiare contro un film in concorso alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia, uno dei più attesi, uno su cui tutti avrebbero scommesso i futuri pranzi di Natale, uno che avrebbe dovuto farci strappare i capelli dalla commozione, e invece no. Piuttosto abbiamo capito che se ci fossimo strappati i peli pubici avremmo sofferto di meno che vedere questo film. Stiamo parlando di, udite udite, Pasolini di Abel Ferrara con Willem Dafoe negli stretti panni del famoso e compianto regista. CHE SCHIFO! Mai avremmo pensato di dirlo viste le basi, ma che schifo. Ma Pasolini, esattamente, dov’era? In 90 minuti di pellicola avrà detto 3 frasi, tra cui: “Mi alzo, mamma!”. Insomma, cose proprio di una lodevole profondità. Ma è più facile raccontarvi perché fa schifo andando per punti:
– La lingua, porca miseria. Il regista, non si sa perché, ha deciso di mescolare senza una logica l’inglese e l’italiano rendendo poco credibile qualsiasi dialogo del film. “Signor Ferrara, l’intero cast è italiano”, “Beeeeneeee! Allora parlerà tutto in inglese con un accento italiano tanto disturbante da far venire il mal di testa tutta la sala!”. Ma caspiterina, ma Dafoe non si poteva sforzare poco poco poco a parlare qualche parola in più in italiano visto che dice solo tre frasi? Oppure, non potevano parlare TUTTI in inglese per TUTTA la durata del film? Non ci pare proprio che negli anni ’70 un umile pizzaiolo si mettesse a parlare un perfetto inglese con un Pasolini, così a caso. E la cosa che più irrita è che nella stessa scena entra Scamarcio che si inserisce nel discorso parlando italiano. MA CHE È!!?? Perché?? Mai sentito nulla di più fastidioso!
– La storia. Il film si chiama Pasolini, il che ci fa pensare che sia un film che tratti della sua vita, delle sue opere, che ci faccia in qualche modo toccare l’anima del personaggio a cui è dedicato. Insomma, stiamo parlando di Pasolini, il regista, lo scrittore, il filosofo, l’immenso, ci sarà qualche cosetta in più da dire su una tale personalità, no? No. La pellicola si limita ad una sterile cronaca della parte più infame e meno interessante di Pasolini, ossia il suo presunto vizietto di pagare ragazzini per sesso e di come sia stato malmenato, investito e ucciso. BASTA. Il tutto condito con qualche scena, semi-onirica, in cui si sputacchia qua e là qualche idea per il suo prossimo film. Ma ‘na cosetta davvero povera povera, eh.
– Gli attori. Dafoe per primo. Lui è sempre un grande, anche nei film brutti, lui è un grande. In questo caso, esteticamente non gli si può dire nulla poiché ricorda parecchio il vero Pasolini. Per il resto, Dio ce ne scampi. La stessa locandina del film che lo ritrae in un epico “facepalm” dice tutto. È più o meno la posa che avevamo tutti, o quasi, alla fine del film. Forse non è nemmeno colpa sua, ma colpa proprio della sceneggiatura talmente approssimativa che non ha dato tempo al povero Dafoe di entrare nel personaggio. Degli altri attori c’è poco da dire. Mastandrea, che in tutti i suoi film parla solo romano, parla un inglese orribile e stentato, oltre che ingiustificato come accennavamo prima, che ci distrare dalla sua interpretazione e che forse distrae anche egli stesso nell’intento. Scamarcio dice tre parole e Davoli, poi, diciamola tutta, non c’entra una beata mazza in questo film.
E così, distrutti e incazzati, ci rechiamo in sala conferenze per vedere proprio come si sarebbero giustificati lo sceneggiatore e il regista per un tale scempio. La conferenza stampa è stata più inconcludente del film, soprattutto a causa del già citato Davoli che, come non c’entrava una mazza nella pellicola, non c’entrava una mazza manco in conferenza, eppure invece che ringraziare il cielo e starsene buono buono al suo posto si è intromesso in tutte le domande dei giornalisti per dire stupidaggini e impedendo che i diretti interessati rispondessero alle domande. Morale della favola: perché nel film si parlano, male, due lingue senza nessun collegamento logico? Boh! Perché di Pasolini se ne parla solo superficialmente quando il film si intitola conn il suo nome? A ri-boh.
-I Cinefili Incazzati e confusi