Siamo qui oggi per mantenere viva una bella tradizione nata l’anno scorso su questo blog. Sì, perché mentre, in qualche hotel veneziano di stralusso, la giuria ufficiale di Venezia71 decreta i vincitori di questa edizione, ci siamo noi di Vertigo24 che, nel nostro appartamento che dopo 10 giorni pare la Striscia di Gaza, decretiamo i Premi Cozze e Gondole. Di cosa si tratta? Semplice: rendiamo omaggio, con vere categorie e nomination, ai film più brutti, almeno secondo noi. Le opinioni che leggerete di seguito sono frutto di un brainstorming collettivo del quale io sono umile portavoce e, soprattutto, sono da prendere con la giusta dose di ironia. Ah, naturalmente abbiamo considerato solo i film In Concorso, come nei premi veri. Iniziamo?
Premio Accalappiacani Femminile (peggior attrice): l’ambitissimo premio va ad Anna Mouglalis per Il Giovane Favoloso. L’attrice interpreta Fanny Targioni Tozzetti, donna amata da Leopardi ed ispiratrice di molte delle sue poesie. Per le povere pazze come me, che sono cresciute a pane e Giacomino, vedere la Tozzetti ritratta come una spocchiosetta vestita alla greca, antipatica come pochi esseri umani, con un’inespressività desolante, è un dolore immenso. È vero che le poesie che ispirava erano spesso pessimistiche manifestazioni di prese a male, però insomma. Per il resto il film è bellissimo.
Premio Accalappiacani Maschile (peggior attore): per questa volta facciamo uno strappo alla regola e assegnamo, all’unanimità redazionale, il premio a due attori: Riccardo Scamarcio e Ninetto Davoli, che in Pasolini di Abel Ferrara rappresentano la coppia del Male. Scamarcio con una faccia da ebete che raramente si è vista sullo schermo, accentuata da un conturbante monociglio, che quando parla (se parla) lo fa inspiegabilmente in napoletano; Davoli che pare uscito dalla serie classica di Doctor Who e non fa che orinare per tutto il tempo (sul serio).
Premio ‘na punta de prezzemolo: questo è il premio tradizionalmente assegnato all’attore o regista che viene a Venezia portando tre-quattro film e magari pure il corto di sua zia in carriola, già che ci sta. Quest’anno, essendo stato il festival del riciclaggio hard core, la scelta è stata dura: Al Pacino protagonista di due film, Amos Gitai regista di altri due… Ma il premio va a Chiara Mastroianni e Benoît Poelvoorde, i quali appaiono sia in La Rançon de la Gloire che in 3 Coeurs e, incredibile ma vero, riescono ad inciuciare in entrambi.
Premio Regia Mano nei Capelli: altra unanimità, vince Pasolini. Ma gli abbiamo dato il premio alla regia soprattutto perché volevamo dargli più premi possibile.
Premio Grande Stallone (peggior montaggio): 3 Coeurs, il quale contiene già il montaggio letterale tra la Mastroianni e Poelvoorde, ma che anche nel senso tecnico della parola combina disastri. Troviamo dissolvenze a bianco che fanno tanto Paradiso della Lavazza e una generale confusione apocalittica. Ma per approfondire questa voce, si prega di vedere il premio alla Peggior sceneggiatura, più sotto.
Premio Canile (peggior cast): il peggiore ensemble va a Good Kill, con un Ethan Hawke che fa il militare esaltato che gioca con gli areoplanini e svariate attrici dal talento davvero inesistente, tra cui una che a quanto pare è parente di Lenny Kravitz. Sono, oltretutto, spesso abbigliate come frequentatrici notturne della Prenestina.
International Drunk Photography Award: Per il premio alla peggior fotografia abbiamo un ex-aequo tra Tales e l’ormai ubiquo Pasolini. L’uno perché sembra girato dal primo scemo che passa con mezzi tecnici di fortuna e un talento fotografico pari forse solo al mio (e, fidatevi, non è un complimento); l’altro per avere una fotografia tanto buia da non far vedere nulla per i 3/4 del film (anche se forse, vista la qualità dell’opera, è quasi una fortuna).
Premio Twilight alla peggior sceneggiatura: un altro premio per 3 Coeur, il quale considera eccome il triangolo: il protagonista se la fa con due sorelle e tenta in ogni modo di non farsi beccare. Oltre alla pochezza del soggetto (che, davvero, ricorda orrorificamente Twilight), il tutto è narrato in maniera confusionaria, accrescendo nello spettatore il senso di delirio già provocato dal montaggio (vedi sopra).
Premio Conato alla scena più trash: quasi ci dispiace per la monotonia, ma siamo costretti a premiare Pasolini, di nuovo. Nonostante sia estremamente difficile scegliere una sola scena trash, vince a mani basse la seguente: un orgiastico raduno di gay e lesbiche che, divisi in due gruppi contrapposti, mandano a turno in mezzo al ring un esponente della loro “squadra” per farlo accoppiare con quello dell’altra. Lo scopo? Continuare la razza umana, naturalmente. Così i gay e le lesbiche si accoppiano tra di loro per questa più che nobile causa, mentre gli altri gridano, rispettivamente, “cazzo, cazzo, vaffanculo!” e “figa, figa, vaffanculo!“. Tanto per far fare al povero Pasolini un’altra capriola nella tomba, poveretto.
Premio Prolasso dei Testicoli: il Re della noia tra i film in concorso di quest’anno, a quanto pare, è Red Amnesia, film orientale di una straziante lentezza. Testimonianze dirette di sopravvissuti ci raccontano quanto sia stato difficile trovare, in sala, qualcosa con cui distrarsi pur di non seguire il film; c’è stato chi ha desiderato un cruciverba e chi si è rammaricato che il suo cellulare non potesse essere utilizzato per la troppa luce emanata dallo schermo. Non per altro, ma avrebbe potuto svegliare quello vicino.
Premio Barbera Masochista: questo è un premio speciale che usiamo per rendere merito a qualche film particolarmente brutto che non rientra nella categoria In Concorso. Quest’anno vince La Vita Oscena, che a dirla tutta nessuno di noi ha visto; però, oltre a fidarci ciecamente del titolo, ci fidiamo del parere che i nostri amici Cinefili incazzati hanno dato del film.