Finita di vedere la puntata pilota di quella che, secondo le anticipazioni e gli spoiler, avrebbe dovuto essere la serie televisiva evento di quest’autunno 2014 c’è una domanda da porsi: se Gotham avesse avuto un altro titolo e, di conseguenza, i suoi personaggi avessero avuto altri nomi non legati all’universo di Batman, il successo di ascolti e di critica sarebbe stato lo stesso? La risposta è semplice: no. Gotham City, il giovane commissario Gordon è da poco arrivato in città e immediatamente si ritrova coinvolto nel caso dell’omicidio di Thomas e Martha Wayne, la cui morte ha reso orfano il piccolo Bruce, con il quale il poliziotto instaura fin da subito una complicità. La pista per trovare il colpevole porta subito verso uno dei tanti balordi che infesta la cittadina, ma il commissario scoprirà presto di trovarsi in un luogo dove anche la polizia, oltre che la politica, compreso il suo partner Harvey Bullock, hanno a che fare con la malavita.
In una New York dark truccata da Gotham City nascono e si svilupperanno le avventure di un poliziesco furbissimo, che non toglie e non aggiunge niente alla serialità di genere se non un tocco vintage che ricorda allo spettatore, insieme ai nomi noti dei villain che nelle sue avventure il Cavaliere Oscuro combatte, di essere alle prese con quello che dovrebbe essere il prequel di Batman. Di promesse e di premesse, nei dodici mesi che sono passati da quando la Fox ha annunciato di avere in cantiere uno show tv ispirato al passato dell’Uomo Pipistrello, ne sono state fatte tante ma il pilota di Gotham, fino ad ora, sembra averne mantenute pochissime: un bravo Ben MacKenzie, che finalmente dopo O.C. pare aver trovato un ruolo degno della sua sottovalutata verve, interpreta un poliziotto duro e puro (come troppi) che agisce in nome della sua alta moralità tra le strade di una città la cui criminalità è radicata nelle fondamenta; criminalità rappresentata, oltre che dalla straordinaria Fish Mooney interpretata dalla Signora Smith (moglie di Will), il personaggio antagonista più riuscito e (guarda caso) l’unico completamente estraneo al Bat-Universo, anche da noti cattivi come un’adolescente Catwoman, che nelle movenze sembra per ora molto simile alla Dark Angel Jessica Alba, un bistrattato Pinguino, il mafioso Falcone, Nygma e un’insolitamente – all’apparenza – ancora innocua Ivy Pepper, tutti inseriti nella narrazione in maniera più o meno forzata e non sempre funzionale. Gotham, che in Italia arriverà il prossimo 12 ottobre su Italia 1, dal suo incipit sembra essere un crime come molti, le cui potenzialità sono anche buone ma che non aggiunge e non toglie nulla a un genere che, televisivamente parlando, ha fatto negli ultimi anni passi da gigante avvicinandosi sempre di più a livelli propri della settima arte e che con questo comic-serial, di cui va premiata comunque la furbizia, fa qualche passo indietro.