Rosamund Pike da Bond Girl a femme fatale, tutte le sfumature del successo

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Il 18 dicembre arriva nelle sale italiane L’Amore Bugiardo (Gone Girl), ultima fatica cinematografica dell’acclamato regista David Fincher. Tratto da un romanzo noir di Gillian Flynn, il film vede come protagonista un Ben Affleck ingenuo e sempliciotto contrapposto alla sua partner, invece dal carattere forte e con le idee piuttosto chiare: una glaciale Rosamund Pike. Il suo nome è ormai onnipresente fra le short lists dei maggiori premi mondiali, dai Golden Globes agli Screen Actors Guild Awards, e con altissima probabilità arriverà anche nella cinquina finale degli Oscar 2015 per quanto riguarda la recitazione femminile, ma chi è, Rosamund Pike?

Classe 1979, capelli biondi, sorriso incantevole e sguardo severo. Cresciuta in un ambiente interamente votato all’arte, poiché i suoi genitori Caroline e Julian sono rispettivamente violinista e cantante d’opera, impara presto a suonare il violoncello e a parlare correntemente il tedesco e il francese. Laureata a pieni voti in letteratura inglese al Wadham College di Oxford, inizia la sua carriera nell’universo dello spettacolo sul piccolo schermo, interpretando piccoli ruoli nelle serie TV Wives and Daughters e Love in a Cold Climate. Nel 2002 però, a 23 anni, arriva l’occasione della vita, l’opportunità che la proietta subito nel cinema di livello mondiale: diventa la Bond Girl Miranda Frost nel film La Morte Può Attendere (Die Another Day), diretta da Lee Tamahori accanto a Pierce Brosnan, Halle Berry, Judi Dench e Madonna. L’interpretazione le vale come miglior debutto agli Empire Awards del 2003, anche il maestro Amos Gitai si accorge di lei e la scrittura per Terra Promessa (Promised Land) nel 2004.

Nello stesso anno arriva il primo film drammatico in costume: “In The Libertine interpretavo una moglie non amata, è ancor più drammatico quando a non ricambiare è un marito con le fattezze di Johnny Depp. Quel che mi interessava era dare voce a una donna in grado di sopportare i continui tradimenti di un uomo senza freni, sempre a letto con le prostitute finché non si innamora di un’altra donna. Quel film è la glorificazione dell’amore femminile più puro.” Il 2005 è invece l’anno di Joe Wright, che la dirige accanto a una giovanissima Keira Knightley in Orgoglio e Pregiudizio (Pride and Prejudice). Nei panni di Jane Bennet, Rosamund ha il duro compito di badare alle sorelle più piccole Elizabeth, Mary, Lydia e Kitty.

Con Joe Wright l’idillio non è soltanto artistico, poiché sul set i due iniziano una storia sentimentale piuttosto importante, con tanto di fidanzamento ufficiale in riva al lago di Como. Comprano insieme una casa nell’East End di Londra, a Spitalfields, e programmano il matrimonio, finché il regista non si tira indietro poco prima della data fatidica. Una storia dalle sfumature tristi che somiglia ad una favola spezzata, i tabloids impazziscono e la coppia finisce su molte prime pagine, ancora adesso la Pike è restia a parlarne, anzi sembra che neppure lei abbia capito i motivi che abbiano spinto Joe Wright a rinunciare (anche se lo crediamo a fatica). Ha così raccontato al The Guardian: “Ancora non ho ben chiaro perché Joe si sia tirato indietro, non è mai stato chiaro sulla questione. È stato tutto confuso, avevamo persino spedito i nostri inviti, avevamo stampato una nostra foto a Los Angeles in stile anni ’50 scattata da un nostro amico a Natale. Li avevamo pensati insieme, ci avevamo lavorato tanto, volevamo strappare un sorriso alla gente che li avrebbe ricevuti, invece non è accaduto più nulla”.

Dopo l’attore Simon Woods, Joe Wright è stato il secondo grande amore della Pike, prima dell’arrivo del matematico Robie Uniacke, con il quale adesso ha due figli. Nonostante i timori, la famiglia non ha fermato una carriera in assoluta ascesa, anzi: dopo Orgoglio e Pregiudizio sono arrivati An Education accanto a Carey Mulligan e Peter SarsgaardLa Versione di Barney, in cui interpretava il grande amore del protagonista, Jack Reacher – La Prova Decisiva, La Fine del Mondo. Nel mezzo anche una parentesi dedicata alla pura commedia, con la sua apparizione in Johnny English Reborn insieme a Rowan Atkinson“Ho accettato un ruolo simile perché era estremamente divertente, leggendo la sceneggiatura sono letteralmente morta di risate. Mi piaceva anche l’idea che i servizi segreti fossero rivisti in maniera più femminile. Inoltre adoro Atkinson, mi sono preparata al ruolo rivedendo gli episodi di Mr. Bean e mi sono anche sentita inadeguata. La sua comicità è fatta di tempi perfetti, avevo paura ma lui è stato estremamente generoso, è andata benissimo”.

Lavorare con Rowan Atkinson, per quanto strambo posse sembrare, non è comunque stata la cosa più strana accaduta all’attrice britannica nella sua carriera, che preparandosi a girare il fantascientifico Doom si è ritrovata a effettuare una vera autopsia: “Per preparare al meglio il ruolo ho aiutato un vero medico legale nella facoltà di medicina di Praga. Eravamo in una stanza molto vittoriana e ricoperta di marmo, con un uomo morto completamente nudo davanti a noi e una sega elettrica fra le mani, sembrava di essere in un film dei fratelli Coen”. Tutt’altre atmosfere ci aspettano invece in L’Amore Bugiardo (Gone Girl) nonostante il livello di inquietudine sia in alcuni momenti molto simile. Nel thriller a sfumature nere del regista di Fight Club e Seven, Rosamund Mary Elizabeth Pike trova la sua perfetta dimensione e colleziona un’interpretazione da premio, incastrandosi con glaciale meraviglia in un personaggio ambiguo, sicuro di se e a tratti angosciante.

Variety ha addirittura parlato di ‘ruolo della vita’: “Devo tutto alla bravura di David Fincher e Gillian Flynn, senza dimenticare Ben Affleck che è stato un grande collega sul set. Non so se posso parlare di ruolo della vita, sicuramente è uno dei più importanti, quasi mai sono stata protagonista assoluta in altri film della mia carriera. Ad esempio in Jack Reacher la star era giustamente Tom Cruise, in La Morte Può Attendere prima di me venivano ovviamente Pierce Brosnan e Halle Berry”. Rosamund Pike è stata scelta da Fincher dopo le candidature spontanee di Natalie Portman, Olivia Wilde, Reese Witherspoon e Charlize Theron, in una partita dunque affatto semplice. Le motivazioni? Il suo essere meravigliosamente ambigua, capace di passare per una donna più giovane o più matura. La sfida vera è arrivata però preparando il personaggio: il film è ambientato e radicato in un contesto ben preciso, l’America dell’East Coast, e la Pike è britannica sino al midollo. “Non era soltanto un problema di accento, anche di attitudine, di modi di fare. David Fincher voleva che fossi americana nell’anima, al 100%. Americani e inglesi sono estremamente differenti, usano parole diverse per dire le stesse cose, la mia coach Carla Meyer però è stata fenomenale. Del resto ha preparato anche Cate Blanchett per Blue Jasmine, film con cui ha portato a casa un Oscar”.

Anche il fisico di Rosamund è stato messo alla prova, per esigenze di copione ha messo su e poi perso cinque chili di peso, per rappresentare al meglio le diverse fasi del personaggio. Un sacrificio che sottolinea ulteriormente una prova che resterà negli annali, sperando che anche i membri dell’Academy se ne accorgano nell’edizione 2015. Nel frattempo in cantiere troviamo un altro film da protagonista, ora in fase di post-produzione, Return to Sender di Fouad Mikati insieme a Nick Nolte, e con molta probabilità The Mountain Between Us di Hany Abu-Assad, anche se per ora resta soltanto una voce di corridoio. La Bond Girl fragile e delicata de La Morte Può Attendere è diventata dunque una donna, statuaria e padrona della sua vita, l’inizio di un nuovo affascinante capitolo.

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