The Night Manager, la recensione: l’elegante miniserie con Tom Hiddleston e Hugh Laurie

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Presentata all’ultima Berlinale (dove ne sono stati proiettati due episodi) e attesa in Italia su Sky Atlantic dal 20 aprileThe Night Manager è una nuova, ambiziosa miniserie tratta da un romanzo di John Le Carrè. Sulla carta è un prodotto imperdibile, già prima di guardare il pilot: la produzione è infatti un’esplosiva miscela di Regno Unito ed America, visto che è il frutto della collaborazione tra l’inglese BBC e l’americana AMC, assieme a Sky. Il risultato è un prodotto che riesce a trarre il meglio da entrambe le sponde dell’Atlantico: il budget è visibilmente alto e permette ogni genere di cambio di location e una spettacolare ricchezza di mezzi tipica dei grandi prodotti d’oltreoceano; allo stesso tempo, il cast d’eccezione garantisce un’alta qualità, come è tradizione delle migliori serie britanniche, specialmente quelle targate BBC.

La storia è quella di Jonathan Pine (Hiddleston), un ex soldato britannico che da anni oramai lavora come direttore notturno di alberghi di lusso. Per un caso fortuito e drammatico, la sua strada si incrocerà con quella di Richard Roper (Laurie), un uomo d’affari corrotto fino all’osso e coinvolto nel traffico d’armi. Dopo aver scoperto alcuni segreti su di lui dovrà decidere come agire, anche grazie all’aiuto di Angela Burr (Colman), agente dei servizi segreti britannici.

Tom Hiddleston as Jonathan Pine, Hugh Laurie as Richard Roper, and Elizabeth Debicki as Jed Marshall – The Night Manager _ Season 1, Gallery – Photo Credit: Mitch Jenkins/AMC

Il risultato è un prodotto estremamente elegante e ben recitato che, quanto a ritmi narrativi e sapore da storia di spionaggio d’altri tempi, ricorda un film tratto da un altro dei romanzi di Le Carrè, ovvero La TalpaAnche se, naturalmente, è impossibile non fare un paragone con il caposaldo di tutte le storie di spionaggio britannico, ovvero 007: tutto, dalle musiche alla regia, ricorda le atmosfere bondiane, ma è soprattutto l’innata eleganza di Tom Hiddleston, messa al servizio di un personaggio che ha molti tratti comuni col famoso agente, a far pensare che il giovane attore sarebbe di certo un ottimo partito anche per i prossimi film del franchise.

La storia del pilot decolla lentamente, si prende i suoi tempi e ci abitua ai suoi ritmi; nonostante qualche svolta di trama abbia un sapore di ingenuità e il tormentato e solitario protagonista sia a tratti tanto perfetto da suscitare poca empatia, l’episodio (un’ora di durata) funziona e non si priva di qualche accelerazione e colpo di scena verso la metà, dando allo spettatore la netta sensazione che il pieno dell’azione debba ancora arrivare, nelle prossime puntate. Il cast è ineccepibile: Hiddleston, come detto e come al solito, tratteggia con precisione svizzera ogni minimo sussulto del suo personaggio; Olivia Colman, Tom Hollander ed Elizabeth Debicki sono per ora marginali, ma allo stesso tempo indispensabili nel meccanismo della vicenda e interpreti di alta caratura. Ma il vero centro dell’attenzione è Hugh Laurie: del suo villain si vede e si scopre ben poco nel primo episodio, ma si riesce già a percepire forte e chiaro un fascino magnetico, ambiguo ed estremamente pericoloso, nonché una promessa di grande alchimia recitativa con Hiddleston, che non vediamo l’ora di scoprire.

The Night Manager è una serie che ha la qualità di un prodotto cinematografico, ritmi cadenzati, un’eleganza d’altri tempi e un cast di tutto rispetto, poggiato saldamente sulla base di una produzione ricca che ne garantisce la qualità visiva. Non certo una serie per gli amanti dell’action pura e semplice, quanto più per gli appassionati di romanzi di spionaggio vecchio stampo.

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