La distruzione, la desolazione, l’emaciatezza. Prendete un qualsiasi redattore all’ultimo giorno di Festival, scrutate il suo volto giallognolo e troverete queste cose. Oggi è il mio primo vero giorno di Festival, eppure riesco già a scorgere questo ritratto della salute quando mi guardo allo specchio; qualcosa non va. Il cammino del redattore verso l’inevitabile baratro del sonno arretrato è solitamente lento, seppure inesorabile. Un po’ come Frodo per andare a buttare l’Anello, la strada non è sempre tutta labbra screpolate e pori otturati dalla fuliggine; c’è anche la parte degli elfi carini e dei figoni umani che ti proteggono. Che ne è della mia parte di elfi carini e di figoni umani che mi proteggono? Come mai questa mattina mi sono alzata dal letto con la grazia di Kaiser Soze e l’occhio vispo di Dario Argento? Una sola è la possibile risposta a tali quesiti: non ho più l’età. Dall’alto dei miei venerandi 25 anni, posso dire che la camminata al trotto dal battello alla sala proiezioni mi ha ridotta a un cadavere, e mi ha pure fatto appannare gli occhiali. La signora dai capelli pastello seduta in sala davanti a me si è girata a scrutarmi, per controllare se per caso avesse dietro Darth Vader con l’accredito al collo. Chissà in quale punto del lido avrò lasciato il polmone. E la mia dignità dove l’avrò lasciata? Sì, perché se è già abbastanza imbarazzante, a 25 anni, avere la resistenza fisica di Maurizio Costanzo, è addirittura frustrante vedere che gente con tanti anni più di te ha l’energia di un grillo.
E il grillo che mi si è presentato davanti oggi, in quella che non esito a definire una divina epifania, è Judi Dench. Millemila anni, eppure è bella come non lo è mai stata, è vispa, brilla pure se è vestita come una normalissima signora agiata in vacanza al mare. Se le dicessero, in questo istante, di fare il remake di Rambo 2, lei lo potrebbe fare. Pure con la bandana. Venitemi a dire, adesso, che il clima umido britannico fa male. Venitemi a raccontare che le zuppette inglesi fanno schifo e che i nuvoloni intristiscono. Io, a forza di sole alto e carbonara, al primo giorno di festival sto imprecando in armeno antico. Judi Dench, in trasferta, sembra il sorriso di Dio. Fate un po’ voi.