Spotted: The Clock Strikes Twelve

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Prodotto: Dior Midnight Poison
Regia: Wong Kar Wai
Cast: Eva Green
Musica: Muse – Space Dementia
Extra: Making Of


” Il tempo è il mio vero soggetto. Il privilegio del regista consiste nel controllare il tempo, cosa che nella vita reale è impossibile. Non si può né fermare il tempo né accelerarlo, mentre il regista può giocare con il tempo, trasformare un secondo in un’ora e ridurre un periodo di dieci anni a qualche secondo. “

Wong Kar Wai

Luna piena, accompagnata da lente e dolci note di pianoforte, e poi una donna dagli occhi blu notte che compare, danzando con se stessa: la cenerentola moderna di Wong Kar Wai si prepara per il suo ballo, verso cui corre scivolando per tutta Parigi, dalla famosa fermata della metro “Art et Métiers” fino ad arrivare a Palais Garnier, meglio conosciuto come Opéra. Corridoi marmorei, scalinate incrociate su cui contrasta il blu notte della stoffa del John Galliano che vola con i boccoli scuri di Eva Green, verso una mezzanotte sempre più vicina. Via il mito, via l’innocenza di una scarpetta sostituita da stivali con tacco alto, il pianoforte aumenta il ritmo e con lui una nuova donna guadagna armonia ad ogni passo ed inizia a delinearsi, sensuale e sicura di sé, in quegli ultimi secondi prima della mezzanotte.

Wong Kar Wai ridisegna un mito attraverso i suoi colori saturati e le sue tinte gotiche, spezzando la zucca e la condanna di Cenerentola in una pioggia di luce e sostituendo il principe azzurro con un soffitto di Chagall, i cui colori si mescolano alla figura ipnotica della misteriosa donna in blu, vestita di riflessi e dallo sguardo magnetico. Una donna che raccoglie in sé tutta l’essenza delle nuova fragranza Dior – ripetuta anche dalla voce di Matthew Bellamy che, con la sua Space Dementia, chiude le immagini con una sentenza finale: You Make Me Sick, recita la canzone, e non sarebbe potuto esistere miglior finale per concludere la presentazione di un prodotto chiamato proprio Midnight Poison.

Wong Kar Wai basta solo un minuto e mezzo per disegnare la nuova donna Dior ed inquadrare nella sua idea Eva Green, che nel 2007 viene scelta alla guida delle donne che sponsorizzano la maison sostituendo l’illustre precedente Charlize Theron. Il ritmo incalzante ed i colori pieni ma freddi che caratterizzano il regista di My Blueberry Nights incontrano così il fascino della protagonista di Casino Royale e The Dreamers, creando una figura che si sposa perfettamente con il prodotto pubblicizzato e che incarna una sensualità quasi pericolosa, dominante, che ridisegna completamente il concetto classico di ‘damsel in distress’: una donna che si rende padrona delle sue scelte, e che si affaccia sulla balconata del Teatro dell’Opera come se avesse in pugno non solo quella sala da ballo ma il mondo intero.

La campagna dei profumi Poison di Dior crea così un suo filo conduttore che verrà poi ripreso da John Cameron Mitchell per Hypnotic, portando avanti un ideale di indipendenza e sensualità in cui non si può far altro che perdersi, incatenandosi agli occhi di Eva Green. Il montaggio incalzante e la regia attenta ai dettagli rendono in quell’unico minuto e mezzo il girato di Wong Kar Wai un vero e proprio gioiello pieno di estetismo, incalzante e raffinato, che non tralascia neanche un centimetro di immagine e fa della sua brevità proprio la sua forza. Lo spettatore non perde mai concentrazione, ed è per questo che in molti ricorderanno chiaramente questo spot nonostante abbia fatto la sua comparsa sui piccoli schermi nel lontano 2007: è un girato che colpisce, una spirale fatta di dettagli che non riesce a non catturare l’attenzione – ed ecco che anche se la televisione è accesa solo per compagnia, ci troviamo tutti a girare lo sguardo e a rimanere incollati allo schermo finché la bottiglietta di profumo fa la sua comparsa. Perché a volte la pubblicità non è solo advertising, è vero cinema.

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